martedì 20 maggio 2008

LA CONDIZIONE DELLE DONNE

"La condizione della donna è determinata da strani costumi: esse sono sottosposte e protette allo stesso tempo, deboli e potenti, troppo disprezzate e troppo rispettate. In questo caos di usanze contraddittorie, i rapporti sociali si sovrappongono a quelli di natura: anzi, non è facile distinguerli. Questo stato di cose confuso è ovunque più stabile di quel che non sembri: in generale, le donne voglio essere quel che sono, resistono ai cambiamenti o li volgono esclsivamente ai propri fini. La libertà delle donne di oggigiorno, più grande o almeno più apparente che ai tempi antichi, in fondo non è altro che uno degli aspetti della maggiore facilità della vita propria delle epoche prospere; i principî, e anche i pregiudizi d'altri tempi, in realtà non son stati seriamente intaccati. Gli elogi tributati in sede ufficiale e le iscrizioni tombali, sincere o no, continuano ad attribuire alle nostre matrone quelle stesse virtù di operosità, di castità, di austerità che si esigevano da loro sotto la Repubblica. Le modifiche, vere o presunte, non hanno apportato il minimo cambiamento nell'eterna sregolatezza del popolo, o nella perpetua affettazione di pudore della borghesia; solo il tempo proverà se sono durature. La debolezza delle donne, come quella degli schiavi, dipende dalla loro condizione legale; la loro forza si prende la rivincita nelle piccole cose, e qui il potere che esercitano è quasi illimitato. Di rado ho visto una casa dove le donne non regnassero; spesso, vi ho visto regnare anche l'amministratore, il cuoco, il liberto. Sul terreno finanziario, esse restano sottoposte a una forma quasi di tutela, ma in pratica, in qualsiasi bottega della Suburra di solito è la pollivendola o l'erbivendola che fa da padrona, al banco. La moglie di Attiano amministrava i beni della famiglia come un eccellente uomo d'affari. Le leggi dovrebbero differire il meno possibile dalle usanze: ho accordato alla donna una maggior libertà di amministrare la propria fortuna, di far testamento o di ereditare. Ho insistito affinchè nessuna fanciulla sia data in moglie senza il suo consenso: lo stupro legale è ripugnante quanto qualsiasi altro. Il matrimonio è la faccenda dominante, per loro; è troppo giusto che lo concludano solo se è di loro pieno piacimento."

(Da "Memorie di Adriano" M. Yourcenar)

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